• Odontoiatria Digitale

    Le moderne tecnologie hanno migliorato le prestazioni digitali in odontoiatria attraverso la tecnologia CAD/CAM (scanner intraorale).
    Questo tipo di tecnologia ha modificato la sequenza di lavoro abbattendo i tempi di lavorazione in quanto una volta eseguita la scansione del cavo orale con uno scanner (per qualsiasi tipo di protesizzazione) si ha una visione immediata dell'impronta presa sul monitor del computer. Grazie a questo si può valutare subito la qualità del modello e inviarlo in digitale immediatamente al laboratorio odontotecnico.
    I software utilizzati permettono di controllare le imprecisioni dei margini di preparazione e rettificarli nello stesso momento, di progettare e pianificare il lavoro attraverso diverse ipotesi e ciò permette una maggiore attenzione all'estetica.


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    • Dott. Francesco Cirillo
  • Terapia Paradontale

    La terapia parodontale è la terapia mirata al mantenimento della salute parodontale del cavo orale nei soggetti suscettibili ad essa e si distingue in più fasi:
    1- Terapia causale non chirurgica è mirata ad arrestare la parodontite e a controllare tutti i fattori di rischio che portano alla sua progressione.
    TERAPIA PARODONTALE NON-CHIRURGICA: dopo aver registrato mediante RX endorali, fotografie e sondaggi parodontali i dati biometrici del paziente, prevede la rimozione della placca e del tartaro sopra gengivale e sottogengivale nelle tasche parodontali riducendo l'infiammazione gengivale e di conseguenza anche il sanguinamento.
    In questa fase è molto importante individuare i fattori di rischio della parodontite nel paziente che ne è affetto (es. diabete, fumo, ereditarietà, protesizzazioni imperfette) per poter mettere a punto una terapia efficace e soggettiva.
    Per ottenere un ottimo risultato duraturo nel tempo occorre sensibilizzare il paziente affinchè abbia un'igiene orale domiciliare soddisfacente attraverso l'uso corretto di scovolini e dello spazzolino, oltre a stimolare il cambiamento delle cattive abitudini quotidiane.
    Una volta aver effettuata la terapia non chirurgica, a distanza di 6/8 settimane il paziente deve sottoporsi ad'una rivalutazione parodontale attraverso esami radiografici e sondaggi parodontali. Il parodontologo confronterà la valutazione iniziale con la rivalutazione dove valuterà se l'infiammazione gengivale è regredita è qualora se in alcuni siti rimane la permanenza di tasche allora può programmare la terapia parodontale chirurgica che ha come obiettivo l'accesso diretto delle radici e ai difetti ossei per una rimozione più efficace delle infiammazioni sottogengivali.
    2- Terapia di supporto che ha l'obiettivo di mantenere la salute parodontale dopo la terapia iniziale. Essa ha lo scopo di prevenire delle recidive o della progressione della parodontite, prevede dei controlli a distanza di 3/4 mesi (in base alle necessità cliniche di ogni paziente) dove viene effettuata una detartrasi professionale, valutata l'igiene domiciliaree controllati i fattori di rischio.
    Per ulteriori informazioni consultare gengive.org


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    • Dott. Francesco Cirillo
  • Chirurgia parodontale

    La parodontologia è quella branca che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie che affliggono il parodonto (organo di sostegno dei denti naturali, costituito da: osso alveolare, cemento radicolare, legamento parodontale, gengiva.
    Le cause delle malattie parodontali (colloquialmente sintetizzate dal termine "piorrea", termine che però andrebbe limitato alla fuoriuscita di pus dalle gengive) sono batteriche, traumatiche, metaboliche.
    La malattia parodontale può essere distinta in malattia parodontale superficiale (gengiviti) e malattia parodontale profonda (parodontiti). L'etiopatogenesi è prevalentemente batterica, soprattutto Gram-, in presenza di placca muco-batterica.
    Un'altra causa di danno parodontale sono i traumi occlusali di primo tipo, cioè quei traumi dovute a forze anomale per intensità, verso o direzione applicate su elementi dentari originariamente sani. Possono incidere anche cause metaboliche: le gengive fanno, di diritto, parte dell'apparato digerente. Se l'alimentazione è innaturale, viziata, carente o eccessiva, o mal combinata, risulta nel tubo digerente una alterazione della normale flora batterica.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    Da studi passati è stato ampiamente dimostrato che la mancanza o un'insufficiente igiene orale provoca gengiviti in tutti i soggetti, mentre l'instaurarsi della malattia parodontale necessita di una predisposizione individuale dovuta a un deficit immunologico, locale o generale.


    Interventi


    • Interventi parodontologici
  • Chirurgia implantare

    Gli impianti sono viti in titanio, sterili e biocompatibili, che si inseriscono e si osteointegrano nelle ossa mascellari in maniera stabile e duratura, al fine di ricreare un ancoraggio per le protesi, progettate per sostituire i denti mancanti. Gli impianti possono essere posizionati con tecnica openflap o flapless e protesizzati immediatamente o in maniera differita. Attraverso l'utilizzo di software si ha la possibilità di pianificare e programmare, su di un modello virtuale elaborato sulle basi di una TC, un intervento di chirurgia implantare. Dalla processazione di questo file si ottiene una dima chirurgica che permetterà di posizionare gli impianti in maniera minimamente invasiva (senza incisioni). Questa tecnica privilegia le riabilitazioni protesiche di tipo a carico immediato.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    N°4 impianti nella mandibola e N°4-6 nella mascella superiore sono sufficienti per ottenere una protesi fissa. Tuttavia il numero di impianti può variare in base alle esigenze anatomiche e protesiche del singolo caso


    Interventi


    • Impianti parziali
    • Impianti completi
  • Rigenerativa dei tessuti duri

    La chirurgia rigenerativa permette attualmente di rigenerare l’osso perduto a causa della piorrea, mediante l’utilizzo di membrane e biomateriali sostitutivi. L’applicazione di questi materiali consente la neoformazione e la rigenerazione del tessuto osseo deficitario, garantendo stabilità agli elementi dentari.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    La piorrea può essere causata da malocclusioni dentarie che ostacolano una corretta igiene orale con conseguente infiammazione dei tessuti e retrazione ossea


    Interventi


    • Chirurgia rigenerativa
  • Innesto osseo

    L'innesto osseo viene impiegato per preparare il sito al ricevimento di impianti dentali necessari a sotituire uno o più denti mancanti. L'osso, in un'area in cui sono stati persi dei denti, si riduce o si assorbe col tempo, sia in altezza che in larghezza. Quale risultato di ciò, è necessario eseguire l'innesto di nuovo osso per creare un sito sicuro per l'inserimento di impianti e per ottenere risultati estetici. L'innesto osseo può anche essere impiegato per salvare denti in corrispondenza dei quali si è verificata una perdita ossea a causa della malattia gengivale.
    Per anni, l'osso necessaio a tali procedure era prelevato dalla mandibola o da altre regioni del corpo. Ciò richiedeva un'ulteriore procedura chirurgica. Oggi vengono impiegati altri materiali da innesto osseo i quali, durante il processo di guarigione, hanno lo scopo di agire da impalcatura e viene sostituito dal nuovo osso del paziente creando così un sito sicuro per l'inserimento dell'impianto.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    Il rischio di perdita ossea può essere ridotto sostituendo velocemente i denti persi, prima che si verifichi una perdita ossea significativa. Se non si è pronti a sostituire i denti al momento della perdita o estrazione, il medico potrebbe raccomandare un intervento di preservazione della cresta per preservare l'osso in quella zona fino a quando potranno essere inseriti gli impianti.


    Interventi


    • Innesto osseo
  • Preservazione della cresta

    Quando un dente deve essere estratto, la procedura di Preservazione della cresta è raccomandata per la stabilizzazione temporanea e la preservazione dell'osso esistente in tale zona. Se la procedura non è completa al momento della rimozione del dente, l'inserimento futuro di impianti o ponti può diventare più dispendioso, invasivo e potrebbe richiedere più tempo oltre ad essere meno confortevole.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    Durante il processo di guarigione il materiale da innesto ha lo scopo di agire da impalcatura e viene sostituito dal nuovo osso del paziente, creando un sito sicuro per l'inserimento dell'impianto.


    Interventi


    • Preservazione della cresta
  • Rialzo del seno

    La procedura si rende spesso necessaria per l'inserimento di un impianto dentale nella parte posteriore del mascellare superiore. Quando si perdono i denti posteriori superiori, l'osso in quella zona si riduce o si assorbe col tempo. Di conseguenza, i seni mascellari si espandono per andare ad occupare lo spazio vuoto che prima era occupato dall'osso. Poiché non vi è osso a sufficienza disponibile per inserire in sicurezza l'impianto dentale, i seni devono essere rialzati per permettere di creare lo spazio per il posizionamento di altro tessuto osseo in quella zona.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    Sono disponibili due tipi di procedure del rialzo del seno. E dipende dalla quantità di osso residuo.


    Interventi


    • Rialzo del seno
  • Chirurgia ossea resettiva

    Con la chirurgia resettiva è possibile rendere uniforme l’altezza ossea rimuovendo picchi e irregolarità: questi ultimi infatti, provocando alterazioni della morfologia gengivale determinano un accumulo di placca batterica.
    Eliminando le anomalie del tessuto osseo e gengivale è possibile dunque prevenirne l’infiammazione e l’eventuale riassorbimento, rallentando il decorso della piorrea.
    Fino agli anni ’90 i chirurghi odontoiatri ricorrevano sistematicamente all’utilizzo di osso autologo, cioè prelevato dal paziente stesso in distretti orali o extraorali (anca, tibia, teca cranica). Attualmente, grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo dei biomateriali sostitutivi, il ricorso al prelievo di tessuto autologo è in netta diminuzione.


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    • Dott. Francesco Cirillo


    Interventi


    • Chirurgia resettiva
  • Chirurgia mucogengivale

    La chirurgia muco-gengivale si occupa di ricostruire il tessuto gengivale perduto con un duplice intento: salvaguardare la salute dentale e ripristinare l’estetica del sorriso.
    Il tessuto gengivale può essere soggetto a danni e a recessioni a causa di eventi traumatici oppure, più spesso, a causa della progressione della malattia parodontale (piorrea). La parodontite cronica infatti, può provocare la graduale retrazione della gengiva e conseguentemente, la progressiva esposizione delle radici dentali.
    Le radici scoperte aumentano la sensibilità dentinale, rendendo fastidiose, e in alcuni casi dolorose, sia le normali abitudini alimentari, come l’assunzione di cibi o bevande caldi o freddi e il consumo di alcune tipologie di cibo (cibi acidi come spremute di frutta, yogurt, bevande zuccherine…), sia le quotidiane manovre di igiene orale domiciliare.
    Le radici esposte inoltre, aumentano la possibilità di carie radicolari, minando la salute e l’integrità dentale. Le ripercussioni estetiche dell’esposizione radicolare infine, sono piuttosto evidenti: i denti sembrano “allungati”, il sorriso appare meno giovanile e armonico.


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    • Dott. Francesco Cirillo

    Questi interventi di micro-chirurgia, comportano un'invasività molto ridotta e dalle conseguenze praticamente indolori. Il tessuto gengivale perduto viene ricostruito mediante innesti di tessuto molle prelevato da altri distretti intra-orali (in genere per mezzo di tessuto prelevato dal palato, oppure, laddove possibile, da altre aree gengivali). Il prelievo autologo di tessuto, consente di evitare qualsiasi evenienza di rigetto. Nelle zone in cui viene eseguito l’espianto, il tessuto è in grado di rigenerarsi naturalmente in poche settimane.


    Interventi


    • Colonoscopy
    • Gastroscopy
    • Allergy testing
  • Implantologia

    L'implantologia si occupa della sostituzione di elementi dentali compromessi o già mancanti, con analoghi artificiali chiamati impianti dentali, posizionati attraverso un intervento chirurgico. L'impianto dentale si integra con il tessuto osseo mandibolare e non può successivamente essere rimosso.
    Sono in garn parte costituiti di titanio. Un tempo si utilizzavano impianti endossei a "lama" o anche impianti "sottoperiostali", oggi quasi del tutto abbandonati. A guarigione avvenuta, o in alcuni casi anche in fase precoce (carico immediato) è possibile alloggiare nell'impianto (invisibile in bocca) un pilastro (abutment) che viene utilizzato come sostegno per la protesi fissa (corona o ponte) o per la protesi rimovibile (contribuendo alla sua ritenzione).


    Dottori


    • Dott. Francesco Cirillo

    Gli impianti di più recente concezione hanno generalmente una forma cilindrica o tronco-conica (root-shaped) con delle spire che hanno lo scopo di aumentarne la ritenzione primaria, cioè la stabilità meccanica durante il periodo di guarigione.


    Interventi


    • Protesi
  • Ortodonzia estetica

    L'ortodonzia è quella branca rivolta alla correzione di malposizioni dei denti, causate a volte da insufficiente o eccessivo sviluppo di uno o di entrambi i mascellari.
    Esistono due grandi famiglie di trattamenti ortodontici. L'ortodonzia fissa, in genere usata in pazienti adulti o in ragazzi in dentatura permanente, si avvale di apparecchi che solamente il dentista può togliere e, con forze meccaniche di fili ortodontici, molle ed elastici, permette il riposizionamento dentale. L'ortodonzia funzionale e/o ortopedica, che si usa in pazienti in crescita, impiega apparecchi in genere rimovibili, ad esempio il "Monoblocco di Andresen", il "Bionator di Balters", l'"Attivatore di Funzione Frankël" ecc. avvalendosi delle stesse forze muscolari per guidare lo sviluppo delle mascelle e favorire il corretto riposizionamento dei denti.
    Molto spesso un trattamento ortodontico può essere composto da due fasi di trattamento: la prima funzionale/ortopedica e la seconda ortodontica con apparecchiatura fissa. L'ortodonzia fissa si avvale eventualmente anche di estrazioni "strategiche" di elementi dentali sani, allo scopo di creare uno spazio indispensabile al buon riposizionamento dei denti malposti.


    Dottori


    • Dott.sa Valentina Becherucci

    Spesso viene richiesta per motivi estetici, ma il suo scopo è fondamentalmente quello di ristabilire una corretta funzione masticatoria della bocca.


    Interventi


    • Ortodonzia fissa
    • Ortodonzia removibile
  • Protesi

    La Protesi si occupa di ripristinare o sostituire elementi dentali mancanti con manufatti protesici. La protesi si definisce:
    - protesi fissa, quando appoggia su elementi dentari naturali e/o artificiali: i manufatti protesici sono cementati o avvitati in maniera permanente.
    - protesi rimovibile: il manufatto protesico è progettato per essere rimosso dalla cavità orale, solitamente è mantenuto stabile da ganci o attacchi. Può sostituire alcuni elementi dentari con una protesi chiamata parziale, che può essere completamente in materiale acrilico oppure composta da una parte in materiale acrilico che fa corpo unico con una in materiale metallico chiamata scheletrato.


    Dottori


    • Dott. Francesco Cirillo

    La protesi rimovibile può sostituire l'intera arcata dentale e il suo nome è "Protesi totale" o "dentiera". Tutti i tipi di protesi (fissa o rimovibile) dovrebbero essere accuratamente detersi ogni giorno (per mezzo di dentifricio e spazzolini).
    La protesi rimovibile, dovrebbe essere rimossa durante la notte per permettere ai tessuti sui quali appoggia, di avere un libero scambio di sostanze con il cavo orale.


    Interventi


    • Protesi
  • Conservativa

    L'odontoiatria conservativa si occupa di trattare le lesioni a carico dello smalto e della dentina dei denti (in principal modo dovuta a carie, ma anche a traumi, erosioni, abrasioni) con la finalità di restaurare la normale funzione ed estetica di quest'ultimi. Per restaurare tali lesioni, è possibile utilizzare:
    - una tecnica diretta (l'odontoiatra prepara nel dente una idonea cavità eliminando il tessuto malato o non comunque conservabile e ricostruisce il dente nella stessa seduta);
    - una tecnica indiretta (l'odontoiatra prepara una cavità, eventualmente realizza una pre-ricostruzione (build-up) e ne rileva un'impronta che passa poi a un laboratorio odontotecnico.
    La tecnica diretta è la più frequentemente utilizzata nel caso di lesioni piccole e medie; la tecnica indiretta di norma è riservata alle perdite di sostanza dentale più importanti.


    Dottori


    • Dott. Giovanni Cribari

    Da qualche anno l'amalgama d'argento è stata progressivamente rimpiazzata dalle resine composite, che permettono, oltre ad una migliore estetica, anche l'esecuzione di cavità più conservative (cioè meno destruenti nei confronti del dente trattato, perché in questo caso è il materiale che si adatta alla cavità, mentre per l'amalgama al termine della bonificazione dalla carie era necessario dare alla cavità una forma idonea a ritenere il materiale).
    L'otturazione dentaria od otturazione odontoiatrica, intesa come procedura operativa, è una tecnica restaurativa volta al riempimento di una cavità creatasi in un dente in seguito ad un evento patologico o traumatico, allo scopo di recuperarne la funzione e la morfologia originaria.


    Interventi


    • Otturazione
  • Endodonzia

    Come la conservativa si occupa delle lesioni dei denti, ma il campo di interesse è quello della patologia pulpare, e sue conseguenze. Il suo scopo principale è la prevenzione e la cura della parodontite apicale. A livello terapeutico, l'intervento tipico prevede lo svuotamento dei "canali" dei denti dal tessuto pulpare infetto o necrotico, la disinfezione e sagomatura dei canali ed il loro successivo riempimento con materiali appositi. Lo scopo è rendere impossibile la riproduzione dei batteri nei canali stessi. Se ciò non avesse successo il dente è destinato a sviluppare un granuloma, che può acutizzarsi poi in un ascesso dentario, o svilupparsi in cisti radicolare.


    Dottori


    • Dott. Giovanni Cribari

    La terapia endodontica (detta anche terapia canalare o devitalizzazione) è dunque la terapia primaria anche per eliminare granulomi e cisti (lesioni spesso asintomatiche rilevabili con lastrine radiografiche endorali).


    Interventi


    • Trattamento endodontico
  • Igiene dentale

    L'igiene dentale è la branca dell'odontoiatria che si occupa della prevenzione di tutte le patologie del cavo orale mediante terapie e trattamenti quali: sbiancamento, detartrasi, diagnosi di igiene dentale, prescrizione di collutori, fluoro e presidi di igiene domiciliare e tanto altro.
    È praticata dall'odontoiatra o dall'igienista dentale. L'igienista dentale, laureato in Igiene Dentale, esercita la sua professione su indicazione dell'odontoiatra e senza l'obbligo di presenza dello stesso.


    Dottori


    • Costanza Cammarone

    Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche ogni persona, anche con un'elevata salute del cavo orale, dovrebbe fare richiami di igiene dentale almeno ogni 6 mesi.


    Interventi


    • Pulizia dei denti
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